Flavio D’Amato

Flavio D’Amato (1983), durante gli studi di Lingue Straniere e Didattica all’Università del Salento di Lecce, è potuto espatriare nel 2006 a Rzeszów (Polonia) grazie al programma Erasmus, durato 5 mesi. Al ritorno in Italia, ha concluso gli studi con la tesi “Insegnamento di una lingua straniera tramite la musica”, e per tre anni ha rivestito l’emblematico ruolo di dipendente di call-center. Non trovando alternative soddisfacenti, nel 2009 è tornato in Polonia, a Cracovia, grazie al programma di tirocinio Leonardo da Vinci, e da qui si è trasferito direttamente nella capitale Varsavia, dove ha vissuto e svolto collaborazioni poliedriche come insegnante di italiano, traduttore e collaboratore nel settore dell’headhunting. Nel 2012 l’ennesimo trasferimento, stavolta a Breslavia (Wrocław), dove è attualmente impiegato presso una multinazionale, senza rinunciare per questo alla passione originaria per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri.

Oltre a questo, coltiva vari hobby come la chitarra, la musica, la bicicletta, la lettura, gli scacchi, e sfoga la sua verve da scrittore nel suo blogdedicato in primis (ma non solo) alla Polonia e all’Italia. Parla fluentemente italiano, inglese, francese, e cerca gradualmente di perfezionare il livello del suo polacco.

Tutto è relativo, ma ogni cosa ha un senso.

La chiave è conoscere, e il bello è SAPER conoscere.

E’ bene essere prudenti, ma non prevenuti.


Perché Goodbye Mamma?

Goodbye Mamma è ciò che mancava in questo mondo sempre più veloce e piccolo. Anch’io come il resto della squadra di Goodbye Mamma sentivo questa lacuna. Ecco perché ho subito abbracciato l’ambizione del progetto: creare una grande piattaforma globale, completa e concreta da cui tutti possono attingere appieno per conoscere cosa c’è aldilà dei confini, e magari pianificare un possibile futuro fuori dall’Italia. Ricordo i preparativi per il mio Erasmus in Polonia. Sembrava come andare su un altro pianeta. E per i primi giorni lo è pure stato! Ma ora, finalmente tutti, e non solo i giovani, hanno un punto di riferimento fatto di suggerimenti per sopperire alla penuria di conoscenza sul resto del mondo, spesso anche sui vicini di ‘nazione’.”

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