Per chi vive a Copenhagen, ed in generale in Danimarca, è normale pronunciare almeno una volta al giorno la parola “vento”. Vuoi perchè lo hai contro mentre vai a lavoro con la tua amata biciletta, vuoi perchè lo senti fischiare sui muri del tuo palazzo -che ormai sembra crollare- prima di addormentarti, vuoi perchè lo studi o ci lavori.
Copenhagen è infatti una delle poche città al Mondo ad avere un intero “Master of Science“, l’equivalente della Laurea specialistica italiana, in “Wind Energy“. E, come tutti i Master in Danimarca, è in inglese e completamente gratuito per cittadini europei.
Ed è pure un Master nel quale confluiscono diversi ex-mammoni, fuggiti dalla Madre Patria per cercare fortuna e realizzazione in terra vichinga. Quasi un anno fa, il 5 settembre 2011, finiva l’avventura studentesca in Wind Energy per Roberto Usai, con una tesi di laurea in collaborazione con DONG Energy (l’equivalente della nostra ENEL). Oggi Roberto si appresta a lavorare fulltime ancora in DONG-Energy, dopo aver ricoperto la posizione di “Technical Analyst” presso l'”Healt and Safety Department” di una delle più grandi azienda della Danimarca, Maersk Oil.
Roberto mi fa notare come il contratto che ha da poco firmato con DONG Energy è “fino al 70° anno di età“, ossia il 30 Ottobre 2053. Inoltre per i primi due anni farà parte del “Graduate Programme“, ossia un percorso aziendale interno che prevede un cambio di ruolo ogni 8 mesi e l’assegnazione di un tutor personale al fine di capire al meglio ogni singolo aspetto organizzativo dei vari progetti sui quali dovrà poi cimentarsi.
Roberto è uno dei fortunati (o audaci..) ad aver ottenuto il lavoro in DONG, dopo diverse selezioni scritte e colloqui orali: vi erano 29 posizioni disponibili per circa 3300 curriculum ricevuti…
La parola a Roberto:
1) Perché lasciare la Sardegna e scegliere la Danimarca?
La scelta di mollare la Sardegna e trasferirmi a studiare un Master alla DTU è dovuta a diversi fattori. Primo fra tutti è l’interesse per il Master in se, infatti il Master in Wind Energy per il quale ho deciso di iscrivermi riguarda l’energia eolica, argomento che mi ha affascinato sin da quando ero ragazzino. Questo interesse nasce quando sulle colline che sovrastano il mio paese (i.e. Jerzu, in provincia di Nuoro) installarono uno dei primi parchi eolici della mia zona in Sardegna. Ricordo che andai con mio nonno a curiosare mentre installavano questi giganti da 120 metri di altezza (42 Vestas V80: 80m di torre più 40 di raggio del rotore) capaci di convertire l’energia del vento in energia elettrica. Da allora ho sempre avuto un interesse particolare per l’energia eolica e per tutte le energie rinnovabili in genere. Dopo il diploma di liceo scientifico mi trasferii a Cagliari in cui mi iscrissi in Ingegneria meccanica. Durante i miei studi universitari a Cagliari realizzai che nel mio settore la lingua inglese era qualcosa di fondamentale se si vuole ambire ad una carriera di successo. Per cui decisi di fare un esperienza all’estero tramite il programma erasmus che mi ha offerto l’opportunità di ampliare le mie conoscenze scientifiche e culturali e di imparare l’inglese in una delle città più grandi della Gran Bretagna, Glasgow. Al rientro da Glasgow preparai la tesi, ed è in questo periodo che decisi di specializzarmi nel “Wind Energy” grazie al mio correlatore che mi mise in contatto con i professori della DTU responsabili del Master in questione.
E’ importante rimarcare il fatto che la decisione finale l’ho presa dopo aver constatato che il Master era gratis per tutti i cittadini europei (come del resto tutto il sistema universitario danese). Se non fosse stato così, non me lo sarei potuto permettere in quanto la mia famiglia non aveva disponibilità economiche sufficienti per pagare i miei eventuali studi all’estero.
2) Quale giudizio esprimi sul Master in Wind Energy che hai frequentato?
Al master che ho frequentato do un giudizio eccellente. I professori che insegnano le varie materie sono personalità di fama internazionale con alle spalle una vita di ricerche in questo settore. Inoltre il programma del master ha coperto a 360° gradi tutti gli aspetti che riguardano l’energia eolica: dalla progettazione aerodinamica e strutturale delle singole pale alla pianificazione di un intero parco eolico passando per analisi del vento e del territorio.
Pure qui è importante rimarcare la disponibilità di strutture e attrezzature offerte dalla DTU, che non fa mancare niente ai propri studenti: sale studio e biblioteche; laboratori specifici per ogni ambito di studio; sale PC, stampanti e fotocopiatori accessibili in ogni dipartimento e gratis; aree ricreative come palestre, bar, campi da calcio e da pallavolo e tanto altro ancora.
3) Hai usufruito del famoso “Danish Welfare System”, ricevendo un sussidio di disoccupazione appena dopo la laurea sebbene non possiedi ancora la cittadinanza danese. Quali erano gli obblighi e requisiti per accedervi e mantenere il sussidio? Credi che sia un sistema che funziona?
Per poter usufruire dei sussidi di disoccupazione bisogna essere stati residenti in Danimarca per almeno 2 anni. Per cui, non appena laureato mi registrai in una delle varie organizzazioni che assistono i neolaureati nello sbocco nel mondo del lavoro. Per poter usufruire del sussidio bisogna seguire alcune regole, per esempio: mandare 2 richieste di lavoro alla settimana; non lasciare la Danimarca durante il periodo di disoccupazione ameno che non sia per partecipare a colloqui di lavoro; e altre piccole regole che vengono spiegate durante la registrazione.
Questo servizio viene fuori da un sistema previdenziale, in quanto, dal momento dell’iscrizione si paga una quota fissa (che nel mio caso è di 1200 corone ogni 3 mesi). In pratica è una sorta di assicurazione sul lavoro, e al momento in cui uno si viene a trovare senza un lavoro riceve un sussidio di disoccupazione. Questa “assicurazione” la si continua a pagare una volta trovato il lavoro. Non si è obbligati a rimanere iscritti e a continuare a pagare la quota trimestrale, ma onestamente credo che ne valga la pena spendere 1200DKK ogni 3 mesi per riceverne 10’000 nel malaugurato caso di rimanere disoccupato. Credo sia un sistema funzionante in quanto la maggior parte dei lavoratori danesi paga in qualche modo una sorta di assicurazione di questo genere, per cui il sistema è in grado di supportare i neolaureati seguendoli nella ricerca del lavoro.
4) Quali sono le caratteristiche della Danimarca e dei Danesi che più vorresti “importare” in Italia?
Ci sono diverse caratteristiche della Danimarca e dei danesi che vorrei che vengano presi d’esempio da tutti, non solo dall’Italia.
In primis è il senso civico, inteso nel rispetto delle regole e del bene comune. E’ moto raro vedere la spazzatura fuori posto in giro per la città. Per esempio mi è capitato spesso di vedere passanti danesi che raccoglievano spazzatura lasciata in terra da altre persone “inattente” o trasportata dal vento e riporla negli appositi contenitori.
La seconda caratteristica della Danimarca che mi affascina è l’organizzazione del trasporto delle persone incentrata su una mobilità sostenibile, cioè biciclette e mezzi pubblici. La Danimarca ha una rete di piste ciclabili che permette di girarla in lungo e in largo in bicicletta. Per pista ciclabile in Danimarca non si intende una striscia di carreggiata larga un metro e mezzo dedicata al transito delle biciclette come spesso accade in Italia, e queste strisce di strada sono il più delle volte occupate da parcheggiatori abusivi. Le piste ciclabili danesi sono delle vere e proprie strade a se se stanti separate fisicamente e non tramite semplici linee gialle dal resto della carreggiata. La politica danese sui mezzi privati è molto severa in quanto se si vuole comperare un automobile bisogna pagare 180% di tassa di acquisto. Il risultato di questa politica è l’incentivazione dell’utilizzo di biciclette e di mezzi pubblici i quali sono super efficienti e ti permettono di raggiungere ogni angolo della Danimarca durante qualsiasi ora del giorno e della notte.
5) Come giudichi l’integrazione degli Europei in Danimarca? Quali consigli daresti a chi intende dire “GoodbyeMamma!” e trasferirsi in DK?
Credo che l’integrazione degli Europei in Danimarca sia agevolata parecchio dal fatto che il sistema Universitario Danese è gratis per tutti i cittadini comunitari; che la sanità pubblica cura qualsiasi residente; e che i sussidi di disoccupazione agevolino in qualche modo chiunque sia stato residente per almeno due anni. Questo è il primo stimolo, per studenti europei e non, per trasferirsi in Danimarca. Chiaramente sta poi ad ogni singolo individuo integrarsi del tutto nella società, ciò comporta seguire le regole e rispettare le tradizioni, per prima cosa imparando la lingua danese e non dimenticarsi mai che sono loro a doversi integrare in una società che gli da l’opportunità di farlo, e non viceversa.
E voi cosa aspettate a dire “GoodbyeMamma”?!?