Ho pensato di raccogliere qui di seguito alcune domande che mi vengono continuamente poste da italiani desiderosi di ricominciare una nuova vita all’estero, e in questo caso in particolare, in UK.Riguardano le primissime tappe da compiere una volta arrivati sul suolo britannico alle prese con la ricerca di casa e lavoro…ma anche clima, telefonia, usi e costumi 🙂 Se avete qualcosa da aggiungere non esitate a chiedere e la lista verrà aggiornata di conseguenza. Spero sia di aiuto a qualcuno! Cheers e good luck!
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In UK la moneta in corso è la sterlina, che si può richiedere alla banca o tranquillamente comprare qua. Negozi che offrono un cambio competitivo sono quelli che appartengono alla catena No1 Currency (piuttosto che i negozi all’aeroporto che fanno pagare commissioni elevate!). In Scozia ogni banca emette le proprie sterline perciò ne troverai di vario tipo ma vanno tutte bene; qui accettano naturalmente anche le sterline di stampo inglese/nord irlandese, ma poi quando torni in Italia meglio portare a cambiare in banca solo quelle inglesi, se no potrebbero farti delle storie (senza diritto però perché dovrebbero accettarle tutte). Altrimenti torna al negozio di cambio in UK prima di rientrare a casa e cambia ciò che ti è rimasto in EURO. |
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Difficile rispondere! È raro che faccia caldo e non bisogna venire qua aspettandosi un’ estate come quella italiana… Meglio portarsi abiti pesanti in inverno e abiti autunnali il resto dell’anno, e soprattutto: vestirsi a cipolla per essere pronti a qualsiasi evenienza! Nei locali pubblici, negozie ecc. infatti, fa sempre abbastanza caldo. Ah, dimenticavo! In alcune città c’è tanto, tanto ma tanto vento. |
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In UK al momento la situazione non è delle più rosee e per ogni lavoro ci sono molti candidati, locali e stranieri, che si offrono…Questo significa che la concorrenza è alta e quindi per avere qualche possibilità meglio arrivare con un buon inglese e con un CV (tradotto) bello snello nella forma ma ricco di esperienze interessanti, ovviamente attinenti al lavoro per cui si sta facendo domanda! Ci sono tantissimi siti internet che aiutano nella ricerca, eccone alcuni:Gumtree, (seleziona la città che ti interessa a sinistra), Monster, Totaljobs, 1jobs o s1jobs (per la Scozia)…Utile anche la classica consegna del cv a mano (consiglio di annotare i posti in cui si è stati nel caso in cui telefonassero!) e ovviamente la visita alle Recruitment Agencies presso cui sarà necessario effettuare l’iscrizione; ecco un bel sito che le indica: AgencyCentral. Presentati a queste agenzie sfoggiando un buon inglese, un bel sorriso, vestito bene e possibilmente sbarbato, la prima impressione è quella che conta! |
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Il NIN è il numero del conto che ti viene assegnato per registrare i contributi versati e le tasse pagate. È costituito da simboli e lettere, non cambia mai, ed è valido per sempre. Lo si deve richiedere una volta arrivati in UK per cominciare a lavorare, e lo si ottiene dopo aver effettuato un colloquio al Job Centre Plus (che si può prenotare chiamando il numero 0845 600 0643). Al colloquio è possibile avere un interprete al proprio fianco se non si ha dimistichezza con l’inglese parlato, ed è necessario presentare una “proof of address” ovvero una bolletta o un contratto con il proprio nome che dimostri che si è residenti o domiciliati in UK. Il NIN arriva a casa dopo circa 2 settimane, e va consegnato al datore di lavoro per iniziare a versare i contributi. Se si lavora senza il NIN si va in “emergency tax” e si paga tantissimo, e comunque non è ammesso per molto tempo. |
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Altra domanda difficile! Bisogna valutare anche l’ipotesi più infelice, ovvero che dopo 2 mesi si è ancora senza lavoro…in questo caso bisogna assicurarsi di avere abbastanza soldi per pagare l’affitto, per il quale al momento della stipulazione del contratto con tutta probabilità avrai versato deposito + 2 mensilità (qui a Edimburgo si può arrivare a 1000 sterline d’un botto) e poi devi anche mangiare, spostarti coi mezzi (molto costosi a Londra) ecc. Io consiglierei di arrivare con un conto “healthy” che permetta di sopravvivere bene per almeno 2,3 mesi e che non costringa a dover tornare a casa dopo solo 3 settimane… |
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Per trovare casa io consiglio di affidarsi a siti che propongono offerte come Gumtree, Spareroom o EasyRoommate… per (cattiva) esperienza personale non metterei un annuncio io stesso, ma risponderei a quelli già presenti (per evitare di finire vittima di email di truffatori che offrono stanze bellissime a prezzi bassissimi in appartamenti centralissimi…peccato che non esistano!). E per favore, cerca di arrivare qui consapevole del fatto che in città appetibili come Edimburgo, Londra ecc. la concorrenza è alta, anche per quanto riguarda gli appartamenti, e che qualsiasi landlord preferirà al povero italiano senza lavoro un giovane professional British. Se la stanza che hai visto ti piace, esprimi l’interesse immediatamente a chi te l’ha mostrata e buona fortuna! Ah, mi raccomando! Niente ritardi all’appuntamento, altrimenti puoi anche evitare di presentarti, la stanza l’hai persa. |
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È normale sentirsi giù soprattutto se è la prima esperienza via da casa… eppure una settimana è davvero pochino, ci vuole tanto per ricostruire la propria vita: trovare un lavoro, trovare un posto in cui vivere in cui ci si senta bene (io ho cambiato casa 3 volte il primo anno), nuovi amici, nuovi ritmi, nuovo clima, nuova lingua…Se il tuo entusiasmo (e le tue finanze) sono però abbondanti allora ce la farai alla grande, così come tanti italiani prima di te. |
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Per avere le idee chiare basta leggere bene il contratto ma ricordati che la “minimum wage” qui in UK, ovvero la tariffa oraria minima che ti devono pagare, se hai dai 21 anni in su, è di £6.08 all’ora (dati 2012) |
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Per comodità consiglio di procurarsi una SIM card locale una volta arrivati qua: renderà più semplice farsi rintracciare da potenziali datori di lavoro (mettete il nuovo numero sul cv!) e meno dispendiose le telefonate fatte e i messaggi inviati durante la ricerca di una casa. Una SIM card è semplicissima da trovare, basta recarsi in un qualunque negozio di telefonia; non costa niente, ma si paga solo il traffico che vuole acquistare. |
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È consuetudine lasciare una mancia di almeno il 10% del conto nei ristoranti, ma non è necessaria nei pub (a meno che non ci sia il servizio al tavolo e il/la cameriere/a sia davvero simpatico/a!) nelle caffetterie e naturalmente nei negozi. Io la lascio anche al tassista, al parrucchiere e all’estetista (per evitare che quest’ultimi due si trasformino dal simpatico Dr Jekyll al perfido Mr Hyde, e che il primo mi prenda sotto quando esco dal taxi) |