Anche quest’anno passerò il Natale nel Regno Unito, e questa volta più precisamente in Irlanda del Nord, paese natale (appunto) di mio marito. È un evento atteso con grande trepidazione un po’ da tutti (cattolici e protestanti, credenti o meno, stranieri come me…) sin dai primi di novembre quando i negozi rimpiazzano gli articoli di Halloween con decorazioni e luci natalizie. La gente si lamenta che è troppo presto, che si perde il vero significato di questa festività, che è solo una gara a chi ha le vetrine e gli addobbi a casa più belli, ma sotto sotto sono contenti…in pochi giorni inizia l’assalto ai negozi per il Christmas shopping, si fa l’albero in casa, si spediscono una media di – ATTENZIONE – 100 biglietti d’auguri a testa (non ci credevo e quindi ho fatto un’indagine fra britannici che conosco – ahimé it’s true!!) a parenti, amici, conoscenti, vicini di casa, poi si fanno biscotti allo zenzero, mince pies, panettoni di natale pieni d’alcol (ovviamente) ecc ecc…
Le mince pies in particolare sono buonissime: si tratta di tortine di pasta frolla ripiene di frutta secca speziata e intrisa di brandy (ancora alcol). Chi mastica un po’ di inglese conoscerà la parola mince e saprà che significa carne macinata…questo è il motivo per cui questi dolcetti sono guardati con diffidenza da ogni straniero che teme di affondare i denti in un bel composto di carne fredda coperta di zucchero…yum. In realtà le mince pies approdarono in Europa dal Medioriente nel XXIII secolo ed in origine erano proprio un composto di carne, frutta e spezie. Per fortuna si sono evolute nelle tortine che troviamo oggi nei supermercati e che sono davvero da provare, soprattutto se non avete problemi di peso.
Oltre ai dolci il piatto natalizio per eccellenza è il classico turkey, il tacchino servito con patate, verdure in generale, stuffing e bocconcini di salsiccia arrotolata nella pancetta, chiamati: pigs in blankets :D. Il tacchino lo si deve ordinare nei supermercati o dal macellaio, e se ci si dimentica di farlo e lo si vuole comprare qualche giorno prima di Natale le speranze di trovarlo sono pressoché inesistenti. Ho anche assistito alla scena di una signora disperata perché qualcuno al negozio le aveva rubato il carrello con dentro il prezioso tacchino che lei aveva ordinato mesi e mesi prima per la sua festa; rubato – nota bene – PRIMA di venire pagato…Quante grida e lacrime, praticamente il pranzo natalizio era rovinato! Poverina, mi ha fatto un po’ pena…
Essendo il tacchino arrosto di per sé una carne non troppo saporita, lo si accompagna come vi dicevo alle piccole salsicce, a stuffing, ovvero un ripieno (che in realtà spesso sta al di fuori del tacchino – questa cosa non l’ho mai capita) che può essere di cipolle, pane grattuggiato, salvia, o altre verdure e frutta secca, e infine a gravy, ovvero una salsa di consistenza densa e dal colore marrone scuro ottenuta dagli oli della carne in cottura e da brodo e altre verdure.
Insomma! Un pranzo bello ricco e super-calorico come da tradizione, washed down da litri e litri di vino e di champagne, che a Natale a casa di mio marito si beve a colazione il giorno di Natale 😀
Merry Christmas a tutti e may the calories be with you! 🙂