Driiinnnn!Ore 7.30: un altro giorno è iniziato. Doccia, colazione e giù in strada: una giornata di lavoro, palestra, cena con gli amici. E se un giorno ti rendessi conto che la motivazione per andare a lavoro non fosse abbastanza, lo stress della città troppo elevato e la vita non abbastanza appagante? Che l’insoddisfazione sia la vita sociale, lavorativa, politica, ecc…la domanda che molti si pongono è: cosa posso fare? E’ in questi momenti che a molti sono riecheggiate frasi di amici, conoscenti o parenti quali “A Londra ho trovato il lavoro in linea con i miei studi!…A San Francisco le persone sono aperte e friendly, adesso ho tanti amici!…le infrastrutture in Germania funzionano benissimo e questo ha reso la mia qualità di vita più elevata!…” Quasi quasi partire sembra essere il cambiamento per stare meglio e state pensando se fare questa scelta oppure no.
Partire o non partire?
Lasciare il noto o abbracciare l’ignoto?
Spesso le persone si trovano di fronte a questo quesito: una situazione cruciale che evoca emozioni contrastanti: paura ed eccitazione, felicità e tristezza, ricerca del cambiamento e ancoraggio alla propria routine di vita, sicurezza e incertezza.
Sicuramente ognuno di voi affronterà un processo decisionale multifattoriale e multi causale (che terrà conto di una concomitanza di fattori e cause diversi ma ugualmente importanti per la vita di ognuno) e maturerà una scelta che sarà più adatta alle proprie esigenze.
Io vorrei dare il mio contributo a chi si trova ad affrontare questo momento di decisione:
– Un’ analisi costo-benefici risulta spesso utile per affrontare l’argomento
– Analizzare i propri bisogni ed obiettivi
– Progettare la realizzazione dei bisogni e degli obiettivi
– Considerare progetti di sviluppo sia in Italia che nel paese di emigrazione
– La migrazione può essere un’esperienza a breve o lungo termine, a seconda delle necessità, delle opportunità e della soddisfazione
– Si può sempre tornare
Queste riflessioni vogliono essere degli spunti per elaborare la possibilità di fare un’esperienza all’estero, tenendo conto dell’individualità di ognuno.
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